Progetto congiunto

DARKO BEVILACQUA
1948-1991


IL PROGETTO

A vent’anni dalla tragica scomparsa dell’artista Darko Bevilacqua, l’iniziativa nata dalla collaborazione tra il Circolo ARCI n.a. Cervignano, operante nel territorio della provincia di Udine e della Biblioteca statale Isontina, con sede a Gorizia, diventa occasione per ricordare, onorare, ma anche per contribuire alla definizione della figura dell’artista attraverso la presentazione di due distinte esposizioni articolate nell’arco di tempo che va da dicembre 2011 a febbraio 2012.

Un progetto di rilevanza per la definizione di una ricerca d’analisi della situazione artistico-culturale del nostro territorio a cui gli organizzatori chiedono un sostegno al Comune di Cervignano del Friuli, alla Fondazione CRUP e alla Banca di Cividale, agenzia di Cervignano.


L’ARTISTA
Darko Bevilacqua nasce a Biglie (Slovenia) il 21 luglio 1948. A Gorizia, dove risiede fino al 1975, segue studi regolari, conclusi nel 1967 presso il locale Istituto d'Arte con indirizzo di decorazione plastica. L'Istituto Neuropsicopedagogico di Medea gli conferisce l'incarico di educatore per le estati 1968 e 1969. Con gli ospiti discenti realizza i mosaici e le terrecotte che decorano la cappella dell'Istituto. Dall'anno 1969 e fino al 1979 lavora presso lo studio udinese di Giorgio Celiberti: dieci anni di presenza interrotta solo per corrispondere ad impegni straordinari, quali la frequenza di alcuni studi di artisti a Parigi, fra il '69 e il '75, ed i viaggi in Toscana - Lazio (Etruria) ed in Grecia - Creta, compiuti per conoscere in profondità le opere del periodo arcaico di quelle civiltà. Nel '75 si sposa e prende residenza a Cividale, dove può disporre di un laboratorio che gli consente di operare autonomamente. E' questo un momento creativo felice: le composizioni in terracotta e in bronzo, dense di suggestioni mitico - arcaiche, rivelano la tendenza al ricupero del rapporto uomo - natura, che caratterizza la civiltà classica e presiede la sua immaginazione. Tale impronta simbolista a carattere astratto distingue la sua produzione fino al '78 - '79, quando verrà sostituita da un eloquio decisamente narrativo. La peculiarità della sua poetica non é solo formale, ma anche di contenuti: la sua narrazione si pone, infatti, in termini di intermediazione fra i più profondi bisogni dell'uomo e il mito o la religione rivelata. Non a caso, fra i soggetti cristiani Darko privilegia i Santi, figure intermediarie per eccellenza. Dall'80 in poi la sua produzione aumenta notevolmente, non rallentata da impegni stagionali, quali corsi di ceramica estivi e dalle collaborazioni occasionali con lo studio Celiberti, l'ultima delle quali ha luogo in Giappone pochi mesi prima che un tragico momento di sconforto concludesse la sua vita, a soli 43 anni, il 2 novembre 1991.


IL PERCORSO ESPOSITIVO
La figura di Darko Bevilacqua occupa una posizione significativa e particolare nel mosaico della cultura regionale. Questo deriva dalla specifica natura della sua ricerca, capace di equilibrare con personalissimo linguaggio le tensioni della scultura contemporanea internazionale con le voci di un misterioso mondo popolare da cui egli trae origine umana e culturale. Sorretto da una grande perizia tecnica, (talora sottoposta alla sperimentazione più disincantata) Darko privilegia i temi che ruotano intorno al mito (sacro e profano) ripresi e rielaborati alla luce di una tradizione che sembra attingere dai favolistici racconti intorno al focolare piuttosto che dai testi canonici. Darko non perde però mai di vista la grande lezione della tradizione storica: anzi, in un gioco raffinato ed elegante, opera continue suture tra il gusto sensuale della materia e il senso ludico, quasi infantile, del racconto magico. Ne deriva una personalità artistica suggestiva, nella quale il rapporto tra le sue origini (di confine tra due e più mondi storici e geografici) e il patrimonio culturale acquisito si incontrano o si scontrano dialetticamente a costituire effetti di grande e pregiata novità.

A Darko, figura ingiustamente trascurata nel nostro panorama artistico, i promotori intendono rendere omaggio a vent’anni dalla scomparsa attraverso due fasi espositive distinte per tempi e temi trattati:


18 dicembre 2011 – 08 gennaio 2012 - Centro Civico, Cervignano del Friuli (Udine)


Il sacro

Le celebrazioni inizieranno il 18 dicembre 2011 presso il Centro Civico di Cervignano del Friuli. Sarà inaugurata una particolare mostra che propone al pubblico una selezione di una trentina di formelle e pannelli di terracotta di argomento sacro e profano. Un periodo dell’artista così detto “narrativo” (anni Settanta) in cui i soggetti e i racconti biblici narrano leggende e tradizioni popolari mescolate all’iconografia cristiana dei santi. Accanto alle opere plastiche verrà esposta una selezione di incisioni sul tema.

Mostra promossa e sostenuta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cervignano del Friuli, organizzata dal Circolo ARCI n.a. Cervignano, a cura di Francesca Agostinelli e Orietta Masin.


15 febbraio – 29 febbraio 2012 - Biblioteca statale Isontina, Gorizia


Le carte

Con l’esposizione delle opere su carta presso la Biblioteca statale Isontina si completa l’omaggio alla figura di Darko Bevilacqua. Dai primi studi realizzati dopo il diploma all’Istituto d’Arte goriziano, ai carboncini, a una produzione incisoria che lo ha visto instancabile protagonista nell’arco della sua intera vita, l’esposizione ripercorre l’elaborazione del pensiero dell’artista attraverso una serie di opere, per lo più inedite, che attraversano l’intero suo percorso espressivo.


Mostra a cura di Marco Menato.

L’intero progetto sarà correlato da un catalogo di 60 pagine con testi critici dalla critica d’arte  Francesca Agostinelli e da Marco Menato, direttore della Biblioteca statale isontina.

Un volume che testimonia, anche attraverso la pubblicazione di una selezione delle opere esposte, il ricordo di un artista destinato a rimanere vivo nella mente di chi l’ha conosciuto e di chi inizia a conoscerlo solo oggi.